Lettera di Natale 2022

“Come va senza don Andrea? Ne sentite la mancanza? Come fate con le messe?”

 

È questa forse la domanda che nei giorni di confessioni e di incontri prenatalizi mi sento rivolgere di più da chi incontro. Le risposte sono diverse. Con chi regge la battuta dico: “Va benone! Una disperazione in meno in casa!”. Con altri la si mette più sul menù di casa parrocchiale: “Adesso possiamo permetterci di mangiare il pesce che don Franco cucina meravigliosamente …”.

Comunque lo si prenda però, il problema sembra essere mio e di don Franco. Difficilmente si riconosce che il trasferimento di don Andrea possa riguardare e interpellare innanzitutto la comunità di Azzano. Non tanto e non solo per trovare qualcuno in più, disponibile a dare una mano, quanto perché ci si ponga la domanda circa il come questa comunità potrà continuare a rispondere a ciò che il Signore si attende da noi.

 

La riduzione del personale di un ufficio o di un negozio comporta il venir meno dei servizi resi, fino alla sua chiusura. Ma per la chiesa non è così! La parrocchia non è un ente erogatore di servizi con personale addetto. La parrocchia è quella rete di relazioni e di esperienze che fioriscono dalla celebrazione dei sacramenti e dall’ascolto della Parola accolti nello Spirito. La presenza di una comunità di cristiani in un territorio fa capitare che il vangelo sia sempre di nuovo proclamato e accolto. E questo non solo per i battezzati, ma per tutti.

 

Certo le parrocchie sono in crisi. Lo stile delle comunità di ieri è evidentemente non più proponibile e sostenibile. La parrocchia di ieri era pensata perché la totalità di un territorio si definisse in relazione con la chiesa. Oggi ciò non avviene più, con buona pace dei nostalgici. Ma il pensiero sulla parrocchia, sia al suo interno che fuori, rischia di andare ancora in questa direzione. Forse proprio la diminuzione dei preti diventerà occasione per immaginare in modo diverso la vita di una comunità di discepoli del Signore.

 

Chiedo scusa se mi sono permesso queste riflessioni in apertura della lettera in occasione del Natale. Ma questa ritengo sia la questione più seria che dobbiamo affrontare come comunità. Ne va della possibilità di non fare la fine … dell’Ufficio Postale nei paesini di montagna …

 

Intanto, a prescindere da quanti preti ci siano e ci saranno, sono capitate alcune cose interessanti per cui elevare anche quest’anno un grazie al Signore.

 

Parto proprio dall’oratorio. È stato aperto nei pomeriggi dal mercoledì alla domenica e nelle serate del sabato e della domenica, in occasione – e non solo – degli incontri di terza media e adolescenti. Da quest’estate ha iniziato a lavorare quella che ho battezzato: “équipe oratorio”. Piccolo gruppo a cui ho chiesto di “tener pensato” ciò che vogliamo e possiamo far capitare per i ragazzi, gli adolescenti e i giovani, a partire dalle indicazioni presenti nelle quattro schede progettuali che un gruppo di giovani e adulti hanno consegnato alla comunità la scorsa Quaresima, dopo alcuni anni di confronto. Un grazie va a tutti i giovani che stanno affiancando i ragazzi e gli adolescenti. Un grazie va ai baristi e a tutti coloro che, in modo diverso, stanno provando a custodire l’oratorio.

 

Dopo Natale inizieremo a riaprire la “casaoratorio”. Il 27-28-29-30 dicembre e il 3-5-6 gennaio dalle 15 alle 18 circa gli adolescenti di terza, quarta e quinta superiore e i giovani potranno incontrarsi lì per studiare, fare merenda e giocare insieme. Questi giorni, dedicati ai più grandi, vorrebbero essere seminagione perché finalmente, dopo le fatiche del Covid, possiamo sperimentare altre modalità di fare oratorio, tornando a sfruttare anche gli spazi dell’ex appartamento del curato.

 

Conclusa la visita del vescovo, il Consiglio Pastorale ha iniziato a lavorare con brio: a breve coinvolgerà tutti coloro che desidereranno offrire il loro contributo al Cammino Sinodale della Chiesa italiana, attraverso la convocazione di alcuni incontri detti “Cantieri Sinodali”.

 

Nei fine settimana ha iniziato la sua presenza in parrocchia don Andrea Patelli. È stato ordinato diacono a fine ottobre e vivrà qui il suo ultimo anno di formazione prima dell’ordinazione sacerdotale. Speriamo possa pian piano sentirsi sempre più a casa qui ad Azzano!

 

Grazie al silenzioso operare di diverse persone, la parrocchia ha continuato a porre segni di carità sia con il progetto “borse alimentari” che ha distribuito beni per circa 21.500 € (in parte acquistati e in parte frutto di raccolte). A queste risorse vanno aggiunti circa 10.000 € destinati al sostegno delle famiglie ucraine, alle missioni e ad altri progetti di solidarietà. Il bisogno di alcune famiglie ucraine ha fatto nascere un corso di italiano che si tiene in casa parrocchiale, grazie all’impegno di alcune insegnanti volontarie. In tutti questi mesi è continuato il lavoro del Centro di Primo Ascolto e Coinvolgimento Caritas di “StAzZa” con la fatica di progettare azioni perché la carità non si riduca a semplice elemosina ma inneschi processi di crescita sia per chi ha bisogno di aiuto e sia per le nostre comunità. Continua il suo lavoro di ascolto anche la Commissione carità.

 

Mi permetto di concludere queste poche righe circa la carità con una richiesta molto concreta: per una famiglia ucraina (mamma e due figli) stiamo cercando un appartamento in affitto che abbia costi sostenibili. Che bello se questo Natale portasse in regalo una soluzione …

 

Da ottobre è ripresa anche la catechesi per i ragazzi delle elementari e delle medie. La proposta si compone di tempi più centrati sulla narrazione, di momenti più laboratoriali nei tempi forti e degli itinerari specifici per chi desidera preparare la celebrazione della prima comunione e del sacramento della cresima. Ogni famiglia sceglie a cosa far partecipare i figli, nella consapevolezza che “il catechismo da solo non basta!”. Qui il grazie va a sr. Roberta che sta coordinando e accompagnando i gruppi di adulti che di volta in volta si rendono disponibili per accompagnare i diversi gruppi che si formano.

 

Nelle prossime settimane dovremo costituire il nuovo Consiglio parrocchiale affari economici (CPAE). Servono persone alle quali affidare il compito di riprendere in mano le questioni aperte nella nostra comunità e di tenere uno sguardo attento sulla sostenibilità delle iniziative, visto il significativo rincaro delle spese per le utenze, la necessità di continuare a sostenere le rate del mutuo e la indispensabile manutenzione e gestione ordinaria della parrocchia. Come in occasione della formazione del Consiglio Pastorale, chiedo a tutti di indicarmi persone alle quali potremmo, per competenza e per disponibilità, chiedere questo servizio.

 

Condivido con don Franco il desiderio di augurare a tutti un buon anno nuovo. Contemplare in questi giorni la bellezza di un Dio che viene a visitare la storia degli uomini, ci dia il coraggio di continuare con fiducia il nostro cammino.

 

don Alberto

 

Azzano San Paolo, 21 dicembre 2022

 

 

PS. Questa lettera è occasione per ricordare come la comunità parrocchiale viva solo della generosità di tutti. Chiediamo il dono della condivisione di ciò che ognuno può e desidera donare. Come al solito le buste potranno essere consegnate direttamente in chiesa o in casa parrocchiale. Per chi preferisce la forma del bonifico, questi i riferimenti del conto intestato a: parrocchia della Conversione di san Paolo. IBAN: IT94O0306952575100000000727 presso Banca Intesa San Paolo.

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