Proponiamo una piccola preghiera da condividere con la famiglia riunita.
L’ideale sarebbe prima del pranzo o della cena. Ma è possibile anche scegliere un altro momento.
Alcune indicazioni per preparare la preghiera:
– innanzitutto scegliete il tempo e lo spazio dove vivere questo momento di preghiera (scegliete se sedervi attorno alla tavola dove mangiate o in un luogo dove stare comodi e tranquilli).
– oggi la preghiera ci vuole condurre dentro la festa di una padre che ritrova il suo figlio: sarebbe bello preparare un biglietto di invito a tavola per tutti i membri della famiglia.
– se potete mettete al centro anche un Crocifisso: è lui il Maestro della strada che porta alla libertà!
– prima di iniziare ci si distribuisce i compiti (chi legge cosa? chi fa cosa?)
– quando siamo pronti spegniamo la televisione, la musica, i cellulari, …: oggi gustiamo come la nostra casa è il luogo dove invitiamo il Signore ad entrare.
– ci prepariamo con qualche secondo di silenzio “perfetto” …
un adulto inizia la preghiera:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo.
tutti: Amen
Ci si può introdurre con il canto “Lode a te o Cristo”
(lo puoi ascoltare qui: https://youtu.be/Fw1a1TzcPLc )
un lettore legge il vangelo:
dal vangelo secondo Luca (Lc 15,22-28)
Il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo.
dopo il vangelo qualcuno legge questa riflessione
Sono tanti i motivi perché noi ci sediamo a far festa ma spesso noi ci impuntiamo e decidiamo di tenere il muso. Basta che qualcosa non giri per il verso giusto e nel nostro cuore vince la tristezza e la rabbia. E proprio da qui nascono tutte le guerre: sia quelle grandi sia quelle più domestiche. Dobbiamo proprio esercitarci per non lasciare vincere le nostre gelosie e i nostri capricci: E non per essere “giusti e bravini” ma perché i primi a perderci siamo noi. Ci escludiamo dalla festa di chi ama e si lascia amare, perdona e si lascia perdonare dai nostri fratelli e dalle nostre sorelle.
Un adulto inizia dalla prima invocazione e poi ciascuno ne pronuncia una:
Dona a tutti gli uomini e le donne
Di potersi sedere attorno ad una tavola
dove si gusta la festa che nasce quando si condivide il poco o il molto che abbiamo.
tutti ripetono: Signore, tu sei la nostra speranza.
Aiuta chi è scappato dalla propria casa
per la guerra o per la tristezza del cuore
a ritrovare il modo di tornare.
tutti ripetono: Signore, tu sei la nostra speranza.
Vinci le nostre testardaggini
che non ci permettono di essere felici con gli altri.
tutti ripetono: Signore, tu sei la nostra speranza.
Aiutaci a scoprire quanto è grande
l’amore di chi vuole il nostro bene
e aspetta di poterci abbracciare.
tutti ripetono: Signore, tu sei la nostra speranza.
un adulto conclude:
O Dio, tu sei il Padre
che vuole il bene per tutti i suoi figli.
Donaci di riconoscere quando con i nostri comportamenti
ci escludiamo dalla festa.
Donaci il coraggio e l’umiltà di chiedere perdono.
Donaci il coraggio e l’umiltà di lasciarci abbracciare da chi ci ama.
Te lo chiediamo per Cristo Gesù, nostro Signore.
Amen.
E mentre tutti si fanno il segno della croce,
la mamma o qualcuno della famiglia pronuncia la benedizione, dicendo:
Benedici Signore chi oggi ha preparato il cibo e la festa per i fratelli.
Benedici la gioia che nasce quando proviamo a volerci bene.
Rendici capaci di condividere un po’ della nostra gioia con chi è triste.
Amen.