Terza settimana di Quaresima – “lascialo ancora quest’anno”

Proponiamo una piccola preghiera da condividere con la famiglia riunita.

L’ideale sarebbe prima del pranzo o della cena. Ma è possibile anche scegliere un altro momento.

Alcune indicazioni per preparare la preghiera:

  • innanzitutto, scegliete il tempo e lo spazio dove vivere questo momento di preghiera (scegliete se sedervi attorno alla tavola dove mangiate o in un luogo dove stare comodi e tranquilli).
  • oggi la preghiera ci porta a guardare il fico che non da frutto e il lavoro del contadino: sarebbe bello se qualcuno disegnasse su un foglio questo albero oppure appoggiare in mezzo al tavolo un cesto vuoto segno della certezza di poterlo vedere pieno dei frutti che la nostra vita porterà.
  • se potete mettete al centro anche un Crocifisso: è lui il Maestro della strada che porta alla libertà!
  • prima di iniziare ci si distribuisce i compiti (chi legge cosa? chi fa cosa?)
  • quando siamo pronti spegniamo la televisione, la musica, i cellulari, …: oggi gustiamo come la nostra casa è il luogo dove invitiamo il Signore ad entrare.
  • ci prepariamo con qualche secondo di silenzio “perfetto” …

 

un adulto inizia la preghiera:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo.

tutti: Amen

 

 

Ci si può introdurre con il canto “Lode a te o Cristo”

(lo puoi ascoltare qui: https://youtu.be/Fw1a1TzcPLc )

 

 

un lettore legge il vangelo:

dal vangelo secondo Luca (Lc 13,6-9)

Gesù diceva questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

 

dopo il vangelo qualcuno legge questa riflessione

Quante volte anche a noi verrebbe la voglia di dare un taglio netto a ciò che non realizza ciò che noi ci aspettiamo. Perdiamo la pazienza e diciamo “basta così”!

Sarebbe bello riuscire ad avere sempre la speranza del contadino. Lui non si arrende e offre al fico un’altra possibilità.

Oggi preghiamo perché questa pazienza e questa speranza sia il regalo che ci scambiamo tra noi in casa e con quelli che vivono con noi!

 

Un adulto inizia dalla prima invocazione e poi ciascuno ne pronuncia una:

 

Quando siamo stanchi e oppressi

e in noi si spegne il senso della vita,

poni su di noi, o Padre, il tuo sguardo di tenerezza

tutti ripetono: Signore, tu sei la nostra speranza.

 

Quando ci sentiamo poveri e vuoti,

senza nulla da condividere con gli altri,

risveglia in noi la sorgente della gratuità del dono.

tutti ripetono: Signore, tu sei la nostra speranza.

 

Quando non crediamo più all’amore

e le nostre relazioni sono segnate dall’amarezza

fa’ rinascere il nostro cuore indurito.

tutti ripetono: Signore, tu sei la nostra speranza.

 

Quando viene meno la memoria della tua chiamata

e siamo tentati di smentire l’alleanza sancita,

ricordaci che tu sei un Dio fedele.

tutti ripetono: Signore, tu sei la nostra speranza.

 

un adulto conclude:

O Dio dei nostri padri,

che ascolti il grido degli oppressi,

concedi ai tuoi fedeli di riconoscere

nelle vicende della storia

il tuo invito alla conversione,

per aderire sempre più saldamente a Cristo,

roccia della nostra salvezza.

Amen.

 

E mentre tutti si fanno il segno della croce,

la mamma o qualcuno della famiglia pronuncia la benedizione, dicendo:

 

Benedici Signore i nostri occhi

perché si accorgano di quanta pazienza e dedizione

si nasconde nel cibo che oggi possiamo gustare.

Dona a tutti gli uomini

la speranza nel domani e

la forza per collaborare alla sua realizzazione.

Amen.

Terza di quaresima – Preghiera in famiglia

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