È ORAtorio

L’occasione della festa di San Domenico Savio ci regala la possibilità di far arrivare nelle vostre mani “È ORAtorio”, il Progetto educativo dell’oratorio di Azzano San Paolo; il frutto di un lavoro pluriennale, di confronto e stesura che ha finalmente preso vita e che ora vogliamo consegnare ufficialmente a tutta la comunità.

 

Progettare significa “gettare avanti”, porre le basi, dirci chiaramente quali sono i punti da cui partire per poter pensare all’oratorio di domani. Un Oratorio che dovrà continuare ad essere significativo per le nuove generazioni, capace di guardare al futuro con coraggio, perché tutto, ragazzi compresi, si trasforma velocemente e, di fronte a questi cambiamenti, il nostro oratorio deve farsi trovare pronto. Deve essere in grado di generare sempre nuova presenza e vicinanza, all’altezza dei bisogni educativi dei nostri giovani. Più di ogni altra cosa dovrà sapersi costantemente rinnovare, adattare, senza mai tradire la propria vocazione: prendersi cura delle giovani generazioni secondo lo stile raccontato dal Vangelo.

 

Il nostro lavoro è iniziato posando lo sguardo sulla realtà del momento, di quello che è oggi il nostro oratorio e quello che ne rappresenta, ed è proseguito riflettendo sulle continue sfide educative che le nuove generazioni lanciano e che chiedono di essere affrontate nella quotidianità.

Perché per guardare e sognare l’oratorio di domani è necessario agire già adesso. Il titolo di questo lavoro sembra proprio gridare “è ora!” “è il momento!”, perché è già da oggi, con le risorse a nostra disposizione, che bisogna mettersi all’opera, metterci responsabilmente la testa. “È ORAtorio!” perché questo è lo strumento che oggi ci è dato per accompagnare i ragazzi nel loro diventare uomini di domani e adulti della comunità cristiana.

È questione di accoglienza, di educare, di laici e di apertura; questi sono i “punti cardinali” che abbiamo scelto, e che ci aiuteranno ad evitare smarrimento e scelte di direzione sbagliate. Quattro aspetti che riteniamo debbano considerarsi punti fermi su cui fondare ogni pensiero, attività e progettazione che prende, e prenderà, vita in oratorio; una bussola che sia sempre in grado di orientare nella giusta direzione la proposta educativa dell’oratorio di Azzano San Paolo e delle persone che lo vivono. Quattro questioni che chiederanno periodicamente di fermarsi e interrogarsi, per fare il punto della situazione, per fare “manutenzione” al nostro modo di prestare servizio in oratorio, per trovare nuove strade efficaci e condivise nel mettersi a fianco dei giovani.

Di accoglienza ne sentiamo parlare spesso, ma quante volte ci chiediamo cosa realmente significhi? Quali sforzi siamo disposti a fare per garantire un sincero modo di farsi prossimo all’altro e che testimoni sempre un “tu mi stai a cuore”? Non è una cosa così scontata perché l’“altro” che ci si avvicina spesso è imprevedibile, la realtà che ci si trova ad affrontare continua a cambiare…e quello che ci viene chiesto è la volontà di starvi davanti comunque e in un modo ben riconoscibile. Educare rappresenta la centralità di ogni proposta dell’oratorio, significa educare alla vita buona del Vangelo, essere testimoni e accompagnare nella crescita i ragazzi per mostrare loro un certo modo di essere uomini. Ciò comporta che qualsiasi attività svolta, che sia di tipo formativo o tempo libero, debba custodire sempre questa finalità. Promotori di questa cura educativa sono le persone, i laici, i membri della comunità cristiana, che dedicano parte del loro tempo e cuore a questo luogo; sono il volto concreto di una comunità che tiene all’educazione dei giovani e li rende protagonisti. Giovani che un giorno varcheranno i cancelli dell’oratorio per abitare il mondo da adulti responsabili e con un certo stile; quando parliamo di apertura ci riferiamo proprio a questa consapevolezza che l’oratorio vuole essere un ponte, un trampolino di lancio verso un mondo adulto e fatto di vita piena.

 

Vogliamo consegnare questo lavoro a tutte le persone che già prestano servizio in oratorio e che preziosamente si spendono perché sia sempre casa accogliente, aperta e abitata in modo fraterno; a chi con i ragazzi si mostra pazientemente testimone di vita buona, a chi li accompagna anche solo per un pezzetto nel loro cammino di crescita, a chi semplicemente incontrandoli fra gli spazi dell’oratorio riesce a trasmettere un forte e chiaro “mi prendo cura di te perché tengo a te”. Vogliamo che queste schede possano essere strumento di lavoro, di riflessione e di confronto; uno strumento di verifica che impone anche di fermarsi un momento per chiedersi “stiamo facendo bene?”. Il coraggio di sapersi mettere in discussione o di respingere il pericoloso “si è sempre fatto così” potrebbe generare cose sorprendenti!

Queste schede progettuali vengono altresì affidate alla nostra comunità parrocchiale perché le parole che vi sono contenute possano diventare alfabeto comune anche per chi l’oratorio non lo vive in prima persona. Perché guardando da un po’ più “lontano” sia più facile intravedere la bellezza di ciò che vi capita. Ma soprattutto perché si continui a mantenere uno sguardo attento, curioso e fiducioso su questo strumento particolare che, non lo dobbiamo mai scordare, non è questione che riguarda solo alcuni. L’oratorio ha senso, “funziona”, solo se esiste una comunità cristiana che continua ad avere a cuore i suoi giovani! Ci auguriamo che questo volto adulto, espressione di accoglienza e vita fraterna, sia sempre custode di cura educativa verso le giovani generazioni e una forte alleata di quel prezioso strumento che è l’oratorio.

E’ORAtorio – Progetto educativo dell’oratorio di Azzano San Paolo

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