“Emergenza Ucraina”: l’impegno della comunità parrocchiale

Accoglienza famiglie in fuga dalla guerra in Ucraina – una prima esperienza

Nella settimana appena conclusa Caritas Diocesana ha chiesto, un po’ in emergenza, alla nostra comunità una prima accoglienza. In un appartamento messo a disposizione da una famiglia, abbiamo ospitato una giovane mamma con un bimbo di due anni e la nonna del bambino provenienti dalla zona di Kiev. Il progetto di questo piccolo nucleo era di raggiungere la Campania dove la suocera aveva già vissuto e lavorato. La speranza è di potersi stabilire lì attendendo che la situazione in Ucraina si rassereni al punto da permettere anche al papà del piccolo di raggiungerli.

 

Ringraziamo la famiglia che ha prontamente aperto le porte della sua casa e tutti coloro che si sono mobilitati per far fronte alla prime esigenze. Dopo aver salutato queste persone, abbiamo confermato a Caritas Diocesana la disponibilità per un’altra accoglienza.

 

Per chi desidera dare una mano

Questa prima accoglienza ci ha aiutato a definire meglio cosa serve mettere in campo in questo momento e ha reso ancora più evidente che la risposta alla crisi del popolo ucraino ha bisogno di essere data da una comunità intera. Come si può dare una mano?

  1. mettendo a disposizione una soluzione abitativa che garantisca una disponibilità di almeno un anno
  2. è prezioso e segno di delicatezza far trovare a chi arriva qualcuno che parla la tua lingua materna: chiediamo in particolare alle donne ucraine che vivono qui di segnalare alla parrocchia la loro disponibilità in modo da poter essere contattate con facilità in caso di bisogno (inviando il loro nome e numero di telefono in parrocchia o anche con un messaggio a don Alberto 3337024515)
  3. chi vuole mettere a disposizione un po’ del suo tempo per far fronte ai diversi bisogni che di volta in volta emergono (disponibilità ad accompagnare direttamente chi ha bisogno; disponibilità ad affiancarsi nel disbrigo delle pratiche e per l’ottenimento dei documenti; gestione della dispensa alimenti; reperimento e allestimento di ciò che di volta in volta serve; …). Anche a queste persone si chiede di inviare nome e numero di telefono in parrocchia o scrivendo un messaggio a don Alberto 3337024515)
  4. in questo momento la dispensa da cui abbiamo attinto per la famiglia ucraina ma che continua anche a preparare le borse alimentari distribuite ogni quindici giorni scarseggia di zucchero, caffè, sale, olio, marmellate, biscotti per bambini, latte, pannolini, prodotti per l’igiene e per la pulizia della casa: chi vuole può far pervenire nelle ceste qui in chiesa o direttamente in casa parrocchiale. Per vestiti o altre cose che servissero si chiederà alla comunità di volta in volta.
  5. offrendo un contributo economico per sostenere il fondo carità dal quale si attingerà per le utenze e le spese di chi viene accolto e per non interrompere gli interventi di sostegno alle fragilità che la comunità costantemente prova ad aiutare (per chi vuole può essere usato anche la forma del bonifico indicando in causale “per le iniziative di carità” sul conto intestato alla parrocchia IT94 O 030 6952 5751 0000 0000 727). Non le persone fisiche ma le ditte e le attività con P.IVA possono chiedere alla parrocchia la ricevuta della donazione al fine di ottenere i benefici fiscali previsti.

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