“nel segno della Croce” – Domenica di Pasqua

Eccoci arrivati a Pasqua, all’ultima puntata qualcuno direbbe… ma noi lo sappiamo: per i cristiani la Pasqua rappresenta una nuova partenza. Da lì infatti sono partiti i cammini dei discepoli di Gesù. Sì, i cammini: non uno, ma tanti.. cammini che hanno raggiunto posti diversi e attraversato vicende altrettanto variegate.

Anche il nostro cammino fa parte di questa grande storia: viviamo questo momento di preghiera ricordando questo legame che ci fa comunità. Mettiamo al centro del tavolo la nostra croce del cammino di Quaresima. A sinistra le ceneri segno dell’inizio del nostro cammino e a destra un grande cero acceso e un piccolo lumino spento.

Mentre facciamo il segno della Croce ripensiamo alla storia di questo segno, a quanti cristiani nel segno della Croce si sono riconosciuti, a come la croce ha sostenuto la loro testimonianza.

insieme diciamo:

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

 

Preghiamo a più solisti:

 

Gloria a Dio nell’alto dei cieli

e pace in terra agli uomini, amati dal Signore.

 

Noi ti lodiamo,

ti benediciamo,

ti adoriamo,

ti glorifichiamo,

ti rendiamo grazie per

la tua gloria immensa,

 

Signore Dio, Re del cielo,

Dio Padre onnipotente.

Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo,

Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre;

 

tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi;

tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica;

 

tu che siedi alla destra

del Padre, abbi pietà di noi.

 

Perché tu solo il Santo,

tu solo il Signore,

tu solo l’Altissimo:

Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria

di Dio Padre.

 

Amen

 

Un lettore legge il vangelo:

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 24, 28-35)

Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

 

Dopo il vangelo…

Non ci ardeva forse il cuore in petto? i discepoli di Gesù scoprono così che il maestro è Risorto: prima vivono un incontro e poi … si accorgono che Qualcosa era accaduto. La Resurrezione non sembra dirompente anzi .. e non mancano nei vangeli di Risurrezione i particolari a ricordarci che i discepoli hanno avuto bisogno di tempo perché il fuoco acceso dalla Sua Presenza viva potesse sciogliere le loro resistenze e donare quel tepore necessario alla ripresa coraggiosa della vita.

Egli entrò per rimanere con loro: forti queste parole! Anche oggi Gesù entra per rimanere: per restare con noi e da dentro sostenere i nostri passi. Sorprende questa Sua discrezione: prima semplice compagno di cammino che indaga il nostro cuore, poi paziente tessitore della nostra memoria e infine amico disposto a sostare nell’imbrunire del giorno per spezzare il pane tra i suoi. Discrezione divina, che racconta della pedagogia con cui Dio ci prende per mano e ci porta alla radice della nostra stessa esistenza.

 

Raccogliamo un po’ di luce da questo cero che simbolicamente ricorda il grande cero pasquale acceso ad illuminare la notte del Mondo e poniamo il lumino sul centro della croce, là dove c’era umile terra ad attendere…

 

Nella vicenda di Gesù abbiamo scoperto che la nostra umanità può ospitare la Sua Grazia e riconoscere così di essere abitata da un desiderio profondo della Sua Presenza.

Il cuore della Croce, il suo centro è il luogo dove si incontrano due cammini: quello orizzontale della fraternità, dell’amore reciproco e quello verticale che spinge l’uomo alla ricerca di Dio, scoprendosi da sempre cercato da Lui.

Siamo terra, niente di più .. abitata dalla Grazia, niente di meno.

E questo lo scopriamo dentro la profondità dei legami ogni volta che ci sfiora il pensiero che sì, proprio il Signore è passato tra noi, dentro le nostre umili e preziose storie.

 

ti sei accorto che?

all’inizio del cammino di Quaresima ti è stato consegnato un cubo ‘neutro’. Ora questo si trasformato .. ha preso colore e ha ospitato un po’ di te, della tua famiglia. Da quel cubo è partita nuova vita: quei germogli che al tabernacolo sembrano ricordare il giardino della Resurrezione. Germogli teneri, che un poco ci rappresentano: segno di una comunità che si raccoglie attorno alla Suo Signore e da Lui è incoraggiata a proseguire il cammino.

 

Concludiamo insieme con la preghiera che il Signore ci ha insegnato:

 

Padre nostro, che sei nei cieli,

sia santificato il tuo nome,

venga il tuo regno,

sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano

e rimetti a noi i nostri debiti,

come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male.

Amen

 

“nel segno della Croce” – Domenica di Pasqua

Print Friendly, PDF & Email