“nel segno della Croce” – Sabato Santo

sssh…   nella tradizione il sabato santo è il giorno del ‘silenzio’..

abbiamo bisogno di fare silenzio ogni tanto: non solo non parlare ma predisporci ad ascoltare, ad

attendere e far spazio dentro di noi anche grazie alla preghiera.

Scegliamo un momento tranquillo e cerchiamo uno spazio attorno a cui trovarci:

al centro metteremo la nostra croce del cammino di Quaresima (e se non l’abbiamo un’altra che

troviamo in casa). A sinistra le ceneri segno dell’inizio del nostro cammino e a destra un contenitore

con della terra.

 

Mentre tracciamo con cura il segno della croce sul nostro corpo, poniamo attenzione al gesto e in

particolare alle mani che toccano il nostro corpo, insieme diciamo:

 

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

 

 

ci diamo un attimo di sosta in silenzio: ascoltiamo il nostro respiro, i rumori attorno a noi

e ripensiamo a quello che stiamo vivendo in questi giorni.

 

 

 

un adulto legge…

 

Che cosa è avvenuto? Oggi sulla terra c’è grande silenzio, grande silenzio e solitudine. Grande silenzio perché il Re dorme: la terra è rimasta sbigottita e tace perché il Dio fatto carne si è addormentato e ha svegliato coloro che da secoli dormivano. Dio è morto nella carne ed è sceso a scuotere il regno degli inferi.

Certo egli va a cercare il primo padre, come la pecorella smarrita. Egli vuole scendere a visitare quelli che siedono nelle tenebre e nell’ombra di morte. Dio e il Figlio suo vanno a liberare dalle sofferenze Adamo ed Eva che si trovano in prigione. Il Signore entrò da loro portando le armi vittoriose della croce. Appena Adamo, il progenitore, lo vide, percuotendosi il petto per la meraviglia, gridò a tutti e disse: «Sia con tutti il mio Signore». E Cristo rispondendo disse ad Adamo: «E con il tuo spirito». E, presolo per mano, lo scosse, dicendo: «Svegliati, tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti illuminerà.

Io sono il tuo Dio, che per te sono diventato tuo figlio; che per te e per questi, che da te hanno avuto origine, ora parlo e nella mia potenza ordino a coloro che erano in carcere: Uscite! A coloro che erano nelle tenebre: Siate illuminati! A coloro che erano morti: Risorgete! A te comando: Svegliati, tu che dormi! Infatti non ti ho creato perché rimanessi prigioniero nell’inferno. Risorgi dai morti. Io sono la vita dei morti. Risorgi, opera delle mie mani! Risorgi mia effige, fatta a mia immagine! Risorgi, usciamo di qui! Tu in me e io in te siamo infatti un’unica e indivisa natura.

Per te io, tuo Dio, mi sono fatto tuo figlio. Per te io, il Signore, ho rivestito la tua natura di servo. Per te, io che sto al di sopra dei cieli, sono venuto sulla terra e al di sotto della terra. Per te uomo ho condiviso la debolezza umana, ma poi son diventato libero tra i morti. Per te, che sei uscito dal giardino del paradiso terrestre, sono stato tradito in un giardino e dato in mano ai Giudei, e in un giardino sono stato messo in croce.

 

un lettore legge il commento:

 

che strano racconto abbiamo ascoltato: è molto antico, eppure ha qualcosa che anche oggi ci parla. Gesù che muore, scompare dalla nostra vita, scende nella terra e là, nelle profondità, incontra Adamo, ogni uomo, per prenderlo per mano e risollevarlo.

La morte è un gran mistero e il silenzio che la avvolge a volte ci spaventa, siamo tentati di fuggire o di riempire questo ‘vuoto’ che si crea, in tanti modi.

Avere il coraggio di stare nel vuoto: questo è quello che ci è chiesto oggi.

Prova a re-stare: datti qualche minuto di fermo e ascolta… quello che accade dentro te, quello che si muove fuori .. ascolta .. tieni aperte le domande che ti nascono, forse potrai cogliere come, con discrezione, Lui viene a prendere per mano e sollevare anche la tua vita.

 

 

Al centro della croce avevamo un sacchetto che ora si è svuotato:

togli la stoffa e metti al suo posto della terra che ricorda ‘la discesa’ di Gesù, la sua sepoltura.

Copri il quadrato con la terra: il vuoto è diventato uno spazio di attesa..

 

 

Concludiamo insieme con la preghiera che il Signore ci ha insegnato:

 

Padre nostro, che sei nei cieli,

sia santificato il tuo nome,

venga il tuo regno,

sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano

e rimetti a noi i nostri debiti,

come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male.

Amen

 

 

…durante il giorno trova un momento per andare in Chiesa per vivere nel silenzio un momento di preghiera ‘tua’.

Porta con te il vasetto di frumento che ormai sarà spuntato: puoi deporlo vicino al tabernacolo che è vuoto.

Capiremo domani perché.

 

“nel segno della Croce” – Sabato Santo

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