Inizio catechismo rinviato: che fare?

La persistenza della zona rossa e della chiusura delle scuole non consente ancora di organizzare momenti specifici per i bambini e i ragazzi della catechesi. Non è quindi possibile realizzare prima di Pasqua nessun incontro. Neppure è possibile, come speravamo, convocare celebrazioni per i ragazzi. Dopo Pasqua, se la situazione ce lo permetterà, faremo qualche proposta. Altrimenti … attenderemo. Ora è inutile fare progetti più precisi e, di conseguenza, dobbiamo aspettare prima di poter formalizzare anche ogni forma di iscrizione.

Questo tempo, certamente di prova, ci permette però di evidenziare come non mai che l’obiettivo da porci per i nostri bambini non è quello di far “frequentare” il catechismo e di far celebrare loro i sacramenti. L’obiettivo è di accompagnarli a scoprire e vivere una relazione con il Signore e con la comunità, anche attraverso la grazia dei sacramenti.

 

Quando diciamo “vivere una relazione col Signore” evochiamo per certi versi un’esperienza assolutamente singolare che prende forma nella concretezza di ogni vita: ognuno di noi potrebbe scrivere la sua storia di come ha scoperto la bellezza di vivere da credente e di come questa scoperta sia ancora in atto. Anche per i nostri figli questa scoperta è plasmata dagli incontri e dalle vicende che essi vivono.

 

Maturare questa consapevolezza ci permette allora di guardare con più leggerezza anche alle difficoltà di questi giorni. Ripeto: i nostri figli non devono fare il catechismo ma devono poter incontrare degli adulti e una comunità che li accompagna a scoprire il Signore presente nella nostra vita: “io sono con voi”.

 

Anche la celebrazione dei sacramenti (prima confessione, prima comunione, cresima) non deve essere fatta necessariamente con scadenze prestabilite in modo rigido. Quando ci saranno le condizioni per rincontrarci negli spazi della comunità, penseremo anche agli itinerari che, raccogliendo ciò che sta capitando in questo tempo (che non è tempo perso!!!), riusciremo a offrire. Questo incontro con la comunità reale non è sostituibile con qualche invenzione di una “DAD ecclesiastica”.

 

Nel frattempo mi permetto di indicare come proprio questo tempo di prova sia una occasione buona perché proprio in famiglia sia offerta una educazione alla preghiera “non virtuale”: farsi il segno di croce, saper dire il padre nostro e diventare curiosi del vangelo di Gesù provando a leggerlo insieme è una possibilità che si realizza con la pazienza di un allenamento quotidiano. La proposta di preghiera per questo tempo di quaresima offerta dalla comunità vorrebbe sostenere questa esperienza. Senza questa consuetudine con il Signore difficilmente i bambini potranno intuire il dono dei sacramenti.

 

Per ogni dubbio non esitate a contattare noi preti.

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