Momento di preghiera in cui mettere Gesù Bambino nel presepio

Proponiamo questo semplice momento di preghiera nella sera del 24 dicembre prima di andare a letto. Avete man mano composto il presepe costruendone un pezzo alla volta; in questo momento mettete gli occhi sulla statuina di Gesù bambino che andrete a collocare nel cuore del vostro presepe.

  • Prima di iniziare si distribuiscono i compiti (chi legge cosa? chi fa cosa?)
  • Se potete, preparate il piccolo lumino/candela da accendere e collocare al presepio.
  • Spegniamo tutto ciò che ci distrae dallo stare insieme (la televisione, la musica, i cellulari) e
    iniziamo.

 

PREMESSA
Si può leggere insieme anche in un momento precedente, fa da sfondo al significato che vogliamo dare a questo semplice momento di preghiera in famiglia.

 

DISCORSO DI BENEDETTO XVI PER LA BENEDIZIONE DEI BAMBINELLI

La madre Chiesa, mentre ci accompagna verso il santo Natale, ci aiuta a riscoprire il senso e il gusto della gioia cristiana, così diversa da quella del mondo. In questo giorno, secondo una bella tradizione, i bambini vengono a far benedire dal Papa le statuine di Gesù Bambino, che porranno nei loro presepi… È per me motivo di gioia sapere che nelle vostre famiglie si conserva l’usanza di fare il presepe. Però non basta ripetere un gesto tradizionale, per quanto importante; bisogna cercare di vivere nella realtà di tutti i giorni quello che il presepe rappresenta, cioè l’amore di Cristo, la sua umiltà, la sua povertà. È ciò che fece san Francesco a Greccio: rappresentò dal vivo la scena della Natività, per poterla contemplare e adorare, ma soprattutto per saper meglio mettere in pratica il messaggio del Figlio di Dio, che per amore nostro si è spogliato di tutto e si è fatto piccolo bambino. La benedizione dei “Bambinelli” ci ricorda che il presepio è una scuola di vita, dove possiamo imparare il segreto della vera gioia. Questa non consiste nell’avere tante cose, ma nel sentirsi amati dal Signore, nel farsi dono per gli altri e nel volersi bene… Guardiamo il presepe: la Madonna e san Giuseppe non sembrano una famiglia molto fortunata: hanno avuto il loro primo figlio in mezzo a grandi disagi; eppure sono pieni di intima gioia, perché si amano, si aiutano, e soprattutto sono certi che nella loro storia è all’opera Dio, il Quale si è fatto presente nel piccolo Gesù. E i pastori? Che motivo avrebbero di rallegrarsi? Quel Neonato non cambierà certo la loro condizione di povertà e di emarginazione, ma la fede li aiuta a riconoscere nel “bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”, il “segno” del compiersi delle promesse di Dio per tutti gli uomini “che egli ama”, anche per loro! Ecco, cari amici, in che cosa consiste la vera gioia: è il sentire che la nostra esistenza personale e comunitaria viene visitata e riempita da un mistero grande, il mistero dell’amore di Dio. Per gioire abbiamo bisogno non solo di cose, ma di amore e di verità: abbiamo bisogno di un Dio vicino, che riscalda il nostro cuore, e risponde alle nostre attese profonde…

“La luce di Betlemme non si è mai spenta.
Dove è spuntata la fede in quel Bambino,
lì è sbocciata anche la carità, la bontà verso gli altri,
l’attenzione premurosa per i deboli ed i sofferenti…
A partire da Betlemme, una scia di luce,
di amore, di verità, pervade i secoli”.

 

PREGHIERA

un adulto inizia la preghiera:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo.

tutti:

Amen

 

Vi proponiamo di cantare e/o di ascoltare il canto tradizionale “Tu scendi dalle stelle”
https://www.youtube.com/watch?v=eX6LVaJi9xY

 

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

 

Un adulto inizia dalla prima invocazione e poi ciascuno ne pronuncia una:

 

Cantiamo la nostra gioia e la nostra lode con tutti quelli che stanno celebrando il Natale nel mondo, e con tutti coloro che si impegnano per costruire la pace, una umanità migliore, una terra più accogliente.

Tutti: Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama

 

Grazie Gesù che fai della nostra terra la tua casa, che vieni ad abitare in mezzo a noi per ricordarci che ogni bambino che nasce è un dono prezioso, un fratello da accogliere
Tutti: Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama

 

Grazie Gesù perché vieni a condividere le nostre storie, ad abitarle insieme, a riempirle del tuo mistero di amore; facci riscoprire l’importanza delle relazioni, della capacità di accoglienza negli affetti, della capacità di accompagnarci nei legami di amicizia, della bontà del sostegno reciproco.
Tutti: Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama

 

Grazie Gesù perché ci sproni ad aprire sempre il cuore e gli sguardi sulle fatiche, sulle sofferenze, sulle ingiustizie, sulle violenze, sulle povertà di tante persone e popoli del nostro mondo: fa che non smettiamo mai di seminare gesti di carità.
Tutti: Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama

 

Grazie Gesù per questo momento di intimità e di festa con cui ti accogliamo nel segno di un bambinello che mettiamo nel presepio. Ti sei fatto piccolo per farci grandi agli occhi di tuo Padre nei cieli, aiutaci a riconoscerci figli per imparare ad essere fratelli e sorelle di tutti.
Tutti: Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama

 

DEPONIAMO IL GESÙ BAMBINO NEL PRESEPIO

 

tutti:

Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male. Amen

 

un adulto conclude:

Il tuo mistero grande di amore, Signore,
entra ogni Natale nelle nostre case,
nelle nostre storie e relazioni.
Il segno della tua presenza
in questa piccola statuina nel presepio,
ci inviti ad essere
sempre capaci di cura, di tenerezza,
di accoglienza reciproca
e ci stimoli ad essere anche
portatori del tuo amore e della tua luce
in questo tempo segnato da sofferenze,
paure e poca speranza.

 

tutti:

Benedici Signore la nostra casa e il nostro mondo,
benedici le nostre storie e il nostro stare insieme.
benedici il nostro cammino.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo. Amen.

 

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