IV domenica di Pasqua

IV Domenica di Pasqua – “quando ha spinto fuori tutte le sue pecore”

 

Anche per oggi proponiamo una piccola preghiera da condividere con la famiglia riunita. L’ideale sarebbe prima del pranzo o della cena. Ma è possibile anche scegliere un altro momento.

 

“quando ha spinto fuori”: in questi giorni di forzato blocco dentro le nostre case ci viene da dire che … “sarebbe bello”!

 

Mentre speriamo di poter davvero iniziare ad uscire un po’ di più, sappiamo che Gesù non sogna solo di riportarci all’oratorio a giocare. Gesù, che ci ama così tanto da donare tutta la sua vita per noi, sogna di farci uscire da tutte quelle situazioni che ci fanno ripiegare su noi stessi: sono le nostre pigrizie, i nostri egoismi, la paura di perderci.

 

Oggi preghiamo perché non ci stanchiamo mai di ascoltare la voce del Signore. Rimanere alla scuola della sua Parola ci rende coraggiosi e capaci di gioire per ciò che c’è di buono in ogni giorno. Lui ci insegnerà a riconoscere che abbiamo la vita “in abbondanza” tanto da poterla a nostra volta farla diventare dono per chi è con noi.

 

  • Come ormai siamo abituati, prima di iniziare si distribuiscono i compiti (chi legge cosa? chi fa cosa?)
  • Come nelle altre domeniche di Pasqua, sarebbe bello lasciare una candela al centro del tavolo che ci ricordi la compagnia del Risorto.
  • Quando siamo pronti, e siamo arrivati tutti attorno al tavolo (ci si aspetta sempre prima di mangiare! … e altrettanto ognuno si premura di non farsi sempre attendere dagli altri!), si inizia.
  • Spegniamo tutto ciò che ci distrae dallo stare insieme (la televisione, la musica, i cellulari) e iniziamo.

 

 

un adulto inizia la preghiera:

 

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo.

tutti: Amen

 

Anche oggi vi proponiamo di cantare con gioia e/o di ascoltare l’”Alleuia” https://www.youtube.com/watch?v=3ZuByXhAOKY

  

un lettore legge il vangelo:

dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10,1-10)

 

«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.

Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.

 

dopo la lettura qualcuno accende il cero.

La porta può servire per barricarci in camera e rimanere soli tenendo fuori gli altri oppure può aprirsi diventando un invito all’incontro. Oggi Gesù ci propone di fidarci di lui per imparare a non chiuderci nelle nostre tristezze. Se la ascoltiamo bene, riconosceremo che la sua voce è come quella della mamma: quando siamo spaventati basta che ci chiami per nome e il nostro cuore si rasserena.

 

Un adulto inizia dalla prima invocazione e poi ciascuno ne pronuncia una:

 

Ti ringraziamo Signore per il dono della vita:

donaci di gustare sempre la sua bellezza

tutti ripetono: Ti ringraziamo, Signore.

 

Ti ringraziamo Signore per il Battesimo che abbiamo ricevuto:

attraverso quella porta siamo entrati nella casa del tuo amore.

tutti ripetono: Ti ringraziamo, Signore.

 

Ti ringraziamo per il cibo che oggi è preparato sulla nostra tavola:

rendici capaci di condividere ciò che abbiamo come tu ti sei donato a noi.

tutti ripetono: Ti ringraziamo, Signore.

 

Ti ringraziamo per tutte le parole buone che abbiamo ascoltato da chi ci ama:

fa che durante questo pasto possiamo aiutarci a riconoscere ciò che ci aiuta a sperare.

tutti ripetono: Ti ringraziamo, Signore.

 

 

un adulto conclude:

Signore, tu sei il nostro Pastore

e ci fai dono di tutto ciò che ci serve per vivere:

benedici il nostro stare insieme

e rendici sempre attenti agli altri

per condividere e far crescere la gioia dell’amore.

Per Cristo nostro Signore.

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo. Amen

 

 

i testi per la lettura comunitaria

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