Giovedì nella Cena del Signore

“capite quello che ho fatto per voi?”

Alcune indicazioni per vivere questo momento di preghiera: 

 

  • Come è stato messo in luce nella traccia di presentazione del Triduo che ti abbiamo offerto, la preghiera del Giovedì santo è il portale di ingresso in quella unica grande celebrazione distesa sui tre giorni. Allo stesso modo le parole e i gesti di Gesù nel Cenacolo si offrono a noi come chiave di lettura di tutto ciò che Gesù ha fatto nella sua vita e del mistero nascosto nella sua morte.

  • Per la scelta del tempo nel quale vivere questa piccola celebrazione vi consigliamo se possibile un’ora vicina alla cena (prima o dopo). Anche la scelta del luogo resta importante (scegliete se sedervi attorno alla tavola dove mangiate o in un luogo dove stare comodi e tranquilli. Sarebbe bello preparare in mezzo a voi uno spazio dove appoggiare la Bibbia e i segni che in questi giorni ci aiuteranno a riconoscere la presenza del Signore).
  • Prima di iniziare preparate perché siano a portata di mano un catino e una brocca d’acqua, un grembiule o un asciugamano e un pane. Potrebbe essere anche facilmente preparato in casa, cotto in forno o in padella, un pane azzimo (qui trovate una tra le tante ricette presenti in internet https://www.greenme.it/mangiare/ricette/paneazzimo/ ).
  • Prima di iniziare ci si distribuiscono i compiti (chi legge cosa? chi fa cosa?)
  • Quando siamo pronti spegniamo la televisione, la musica, i cellulari, …: oggi il Signore ci chiede di fare della nostra casa il suo Cenacolo.
  • Ci prepariamo con qualche secondo di silenzio “perfetto” …

 

un adulto inizia la preghiera: 

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo. 

tutti: Amen 

 

lettore 1:

Con questo momento di preghiera che ricorda l’ultima cena di Gesù con i suoi,

noi diamo inizio alla celebrazione di questa Pasqua particolare.

Non possiamo raccoglierci in chiesa ma il Signore non ci abbandona.

In questo tempo difficile,

mentre tanti stanno soffrendo per la malattia

e per la morte di qualche persona cara,

abbiamo proprio bisogno di sentire la carezza di Gesù sui nostri piedi

e di ricordare il suo desiderio di donare se stesso come buon pane

che ci dà forza per continuare il cammino.

 

lettore 2:

Oggi non possiamo fare la comunione

e non possiamo inginocchiarci davanti all’Eucaristia,

ma la Parola del Vangelo che leggeremo insieme

ci invita a riconoscere che Gesù vuole sedersi proprio qui in mezzo a noi

e ci invita a stare un po’ in sua compagnia.

Prima di ascoltare il racconto di Giovanni

dichiariamo al Signore la nostra disponibilità a stare con lui.

 

 

preghiamo divisi in due gruppi:

 

coro1:   Questa è la sera in cui il Signore

ha dato il comandamento nuovo, il comandamento dell’amore

e ha pregato per l’unità di chi crede in lui.

 

qualcuno pone al centro il grembiule o l’asciugamano

 

coro2:   Questa è la sera in cui il Signore

si è manifestato quale servo di Dio

lavando i suoi piedi ai discepoli.

 

qualcuno pone al centro il catino e la brocca d’acqua

 

coro1:   Questa è la sera in cui il Signore

ha lasciato nell’eucaristia

il memoriale della comunione con lui e tra noi.

 

qualcuno pone al centro il pane preparato per questo momento

 

insieme: Ricordando le tue parole e i tuoi gesti, Signore Gesù,

noi vogliamo partecipare dei tuoi pensieri,

dei tuoi sentimenti,

del tuo amore che ci ha donato la salvezza.

Invochiamo il tuo Spirito

perché ci renda attenti a ciò che ci vorrai regalare in questa sera.

 

 

Si invoca lo Spirito Santo insieme cantando “Manda il tuo Spirito Signore” oppure “Tui amoris ignem accende” https://www.youtube.com/watch?v=s1EW-43E_Hk

 

un lettore legge il vangelo: 

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 13, 1-15)

 

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine.

Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.

Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».

Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».

 

dopo la lettura ci diamo il tempo di rileggere personalmente il testo fermandoci in particolare su ciò che ha colpito. Sarebbe bello condividerlo con gli altri. I grandi possono aiutare i piccoli a fissare i passaggi più importati del testo. 

 

 Gesù anche oggi chiede a noi il permesso di poterci lavare i piedi: potrebbe essere uno degli adulti a lavare i piedi a tutti i presenti versando l’acqua della brocca nel catino e asciugandoli con il grembiule. Ancora meglio sarebbe riuscire a lavarsi i piedi gli uni gli altri. Se ciò è difficile potremmo sostituire questo segno lavandoci reciprocamente le mani. Chi è solo può immergere per un momento i piedi o le mani nel catino.

Intanto possiamo fare e/o ascoltare il canto Ubi Caritas et amor Deus ibi est (dov’è carità e amore, lì è Dio) ( https://www.youtube.com/watch?v=eF8AW6JzWpE ) 

 

Al termine, dopo aver rimesso al centro la brocca, il catino e il grembiule del servizio, ognuno legge una di queste frasi della scrittura (oppure a due cori):

 

Vi do un comandamento nuovo:

amatevi come io vi ho amati.

 

Non c’è amore più grande di questo:

dare la vita per gli amici.

 

Io ve ne ho dato l’esempio

perché come ho fatto io facciate anche voi

 

La carità pazienta, la carità fa il bene

la carità non invidia, non si vanta.

 

La carità non si gonfia d’orgoglio, non aggredisce

la carità non cerca il proprio interesse.

 

La carità non manca di rispetto,

non tiene conto del male

non gode dell’ingiustizia,

ma si rallegra nella verità.

 

La carità non avrà mai fine

ciò che resta è la fede, la speranza e la carità

ma di tutte più grande è la carità.

 

lettore 3:

Proprio in quella sera, piena del suo amore, Gesù ci ha regalato l’Eucaristia. Da allora tutti i cristiani sono invitati a raccogliersi, in particolare la domenica, per celebrare la festa di Gesù presente in mezzo a loro. L’apostolo Paolo, patrono della nostra parrocchia, ci aiuta a ricordare questo dono del Signore.

 

un lettore legge il testo di Paolo: 

Dalla prima lettera di S. Paolo apostolo ai Corinzi (1 Cor 11, 23-26)

 

Fratelli e sorelle, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».

Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me».

Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.

 

dopo la lettura, un adulto dice:

È tanto tempo ormai che non possiamo trovarci per celebrare la messa con gli amici e tutta la comunità. A questo pane che abbiamo preparato per la preghiera di questa sera chiediamo di aiutarci a far crescere in noi il desiderio di poter al più presto tornare a nutrirci del Corpo di Gesù. Ora lo faremo passare di mano in mano e ciascuno di noi ricorderà il nome di qualcuno che ci sta a cuore e con cui desidererebbe poter condividere questo pane.

 

Un adulto può ora prendere il pane e fa iniziare questo giro. Con calma, ciascuno si dà il tempo di ricordare le persone che gli stanno a cuore e con le quali vorrebbe spezzare questo pane. Al termine si ripone il pane nel mezzo e prendendosi per mano si prega:

Padre nostro…

 

un adulto dice: 

Preghiera

Signore Gesù, tu hai amato i tuoi fino alla fine.

Noi non sappiamo amare come te,

ma tu ci hai lasciato nell’Eucaristia il segno del tuo amore,

perché sappiamo dare la vita per i fratelli e le sorelle.

Donaci di desiderare di sederci alla tua mensa

per vivere di te.

Tu vivi e regni nei secoli dei secoli.

Amen.

 

un adulto dice: 

Il Signore visiti con la sua speranza la nostra vita e ci doni la sua benedizione. 

insiemeNel nome del Padre, e del Figlio e dello Spirito santo. Amen 

 

 

Testi per la preghiera da stampare

 

 

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