UN CUORE CHE ASCOLTA: servizio telefonico della Diocesi per la consolazione

In questi giorni stanno nascendo da parte dei soggetti più diversi, da quelli istituzionali ai privati, tante iniziative a supporto  di chi in questi giorni si trova ad essere più fragile. Tra i tanti possibili segnaliamo un servizio voluto dal nostro vescovo Francesco, per essere vicino a chi ha bisogno di essere ascoltato. si tratta di un servizio telefonico di ascolto e sostegno psicologico o spirituale attraverso uomini e donne, con cammini di vita e competenze diverse che, con semplicità, si mettono a disposizione (sacerdoti, consacrati  laici credenti, psicologi e psicoterapeuti dei consultori familiari diocesani della Fondazione Angelo Custode).
In questi giorni ascolto le voci sommesse di molte persone, provate dal dolore per la perdita dei loro cari, per l’impossibilità, compresa ma sofferta, di condividere o momento del distacco della deposizione e la preghiera per loro; lo smarrimento per una condizione di solitudine che pesa sull’anima e non riesce ad esprimersi o non lo si vuole, per non pesare su chi è vicino; il bisogno di “consolazione” non certo superficiale o di circostanza; domande che salgono da una situazione impensata ed inedita oltre che accompagnare la trepidazione per i malati e la speranza per la loro guarigione. Ho constatato con commozione come le nostre parrocchie abbiamo attivato, soprattutto attraverso l’opera generosa e preparata del nostri sacerdoti, una risposta a queste attese; nello stesso tempo ho ritenuto che potesse rappresentare un utile e appropriato servizio, organizzare una risposta anche a livello diocesano, con l’aiuto di persone preparate e generose. Nasce casi il servizio telefonico al quale abbiamo attribuito il nome di “Un cuore che ascolta”. Questo ascolto del cuore diventi un segno, unito a molti altri, della vicinanza che non vogliamo far mancare a tutti coloro la desiderano.

Il vescovo Francesco
 
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