I vescovi della Lombardia, venerdì 6 marzo, ci hanno raggiunto con un nuovo messaggio che conferma “fino a nuova comunicazione” l’impossibilità in questi giorni di incontrarci per celebrare e per pregare. Il rischio di questa forzata sospensione è quello di rassegnarci a lasciare che vinca la logica suggerita dal proverbio: “ognuno per sé e Dio per tutti!”. Logica che ha davvero poco a che fare con quella del Vangelo.
Sarebbe bello invece che in questi giorni nei quali non ci scambiamo le parole della liturgia “pregate fratelli e sorelle” diventassero opportunità per riscoprire come sotto le formule spesso distrattamente pronunciate c’è la sostanza di un legame che “tiene”. E tiene proprio perché è il Signore a garantirlo e lo Spirito che continua a sostenere la tessitura di trame di fraternità.
La chiesa, che rimane aperta tutti i giorni e, in essa, il tabernacolo con la presenza dell’Eucaristia raccontano della presenza nella nostra storia del Signore che non ci abbandona e di un centro che è segno visibile di una comunione che neppure la distanza forzata di questi giorni fa venir meno.
Non potendo trovarci per la messa, vorremmo invitare tutti a scegliere un momento per passare in chiesa, privatamente, magari come famiglia. E specialmente domenica. Vi chiediamo di passare davanti al tabernacolo dove le candele accese testimoniano le intenzioni e i desideri di bene portati da altri fratelli e sorelle. Vi chiediamo di dire lì, per tutti coloro che chiedono di non essere lasciati soli, un “Padre nostro”, la preghiera dei figli e dei fratelli.
Sotto al tabernacolo troverete un cesto dove lasciare, se volete, anche una vostra richiesta di preghiera. Potrebbe essere una invocazione, un rendimento di grazie, un … disegno fatto dai bambini (ci saranno a disposizione fogli, buste, penne e pennarelli) … una lettera al Signore. Potrebbe essere anche preparata a casa e diventare occasione per raccontare ai più piccoli che i discepoli di Gesù hanno imparato da lui a fidarsi della vita e a pregare il Padre per tutti gli uomini e le donne del mondo.
Sarà un cesto che raccoglie le storie di tutta la comunità e che noi preti porteremo nella celebrazione quotidiana della Messa.
Non esitate poi a contattare noi preti per segnalarci le vostre intenzioni di preghiera o per scambiare due parole sia ai nostri indirizzi mail o facendoci un colpo di telefono.
Qualcuno ha chiesto di trasmettere la messa che celebriamo noi preti con gli strumenti che oggi sarebbero facilmente disponibili. Crediamo però che questi giorni ci possano anche insegnare una appartenenza più larga alla chiesa di Bergamo attorno al nostro vescovo. Invito a seguire la messa trasmessa da BergamoTV alle ore 10.30 da lui presieduta. Vi invito anche a leggere la lettera che ha scritto a tutti i fedeli di Bergamo e che verrà pubblicata su L’Eco di Bergamo domani, domenica 8 marzo.
Ricordandoci reciprocamente al Signore.
don Alberto, don Andrea, don Franco