Una quaresima decisamente “speciale”

Dopo la prima settimana di “digiuno” speravamo di poter riprendere almeno qualcosa dei nostri appuntamenti di comunità per raccoglierci attorno al Signore, alla sua Parola, per pregare insieme e anche per … incontrarci tra noi.

È arrivata oggi (vedi qui), in risposta al decreto ministeriale di ieri sera, l’indicazione dei nostri vescovi che ci invitano ad attendere ancora. Sono escluse le celebrazioni almeno fino a sabato 7 marzo e tutte le iniziative formative fino a domenica 8 marzo compreso. Anche gli spazi oratoriani restano chiusi. La chiesa invece è regolarmente aperta per la preghiera personale.

Vi auguriamo che queste esperienze di deserto siano riconosciute come opportunità per valorizzare due dimensioni che, se non possono mai mancare nel nostro cammino di fede, in questo tempo di isolamento mostrano la loro decisività.

La prima è la possibilità di prendersi un tempo di riflessione, di dialogo con il Vangelo e di preghiera personale. Questo tempo servirà ad allenarci a sperare che questa crisi si risolva ma, ancor di più, per provare a ricomprendere come la fragilità che oggi ci spaventa è proprio ciò che rende prezioso il nostro essere uomini e donne.

La seconda è provare a vivere alcuni momenti di famiglia nei quali si capisca che l’essere cristiani non si conclude con l’andare a messa. Pensiamo a qualche “celebrazione” familiare della nostra fede: il segno della croce prima dei pasti, la lettura insieme del vangelo del giorno (reperibilissimo anche su internet) magari dopo aver acceso una candela al centro del tavolo, il provare a condividere a fine giornata un motivo per cui si voglia ringraziare il Signore … Questi momenti di condivisione semplice della fede sarebbero proprio un bel regalo da fare alla vostra coppia, ai vostri figli, … alla nostra comunità.

Noi intanto celebriamo quotidianamente a porte chiuse, come previsto dal decreto, in comunione con le suore del nostro monastero, per tutta la comunità. Restiamo a disposizione sia per la celebrazione della confessione sia per colloqui personali e, se ci viene segnalata la possibilità, per la visita agli ammalati

don Alberto, don Andrea e don Franco

 

 

 

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