“Quando Dio arma gli eserciti”: come leggere il rapporto tra violenza e religione?

Il titolo di questo piccolo percorso in due serate è mutuato dall’articolo che il filosofo italiano Umberto Galimberti scrisse su La Repubblica pochi giorni dopo l’attentato alle Torri Gemelle a New York dell’11 settembre 2001 nel quale affermava che “appare evidente che la “guerra santa” o “jihad” non è una prerogativa del mondo islamico e neppure un’ arretratezza medioevale (dal momento che percorre l’ intero arco della storia moderna), ma è un tratto tipico delle religione monoteiste, che in buona fede, trovano in Dio la giustificazione dei delitti più esecrabili compiuti in suo nome. Nulla allora di più benefico della “morte di Dio” proclamata da Nietzsche e anticipata un secolo prima dall’ ateismo illuminista”.

Sappiamo bene come anche ai nostri giorni la tentazione di usare la religione per giustificare la violenza è ancora lontana dall’essere sconfitta. Nel mese di febbraio ci regaleremo la possibilità di due serate nelle quali affrontare questi temi.

 

Martedì 11 febbraio con don Massimo Rizzi, direttore dell’ufficio missionario proveremo a mettere a tema la questione della violenza nelle religioni e in particolare nella tradizione islamica

Martedì 18 febbraio con don Patrizio Rota Scalabrini, biblista e direttore dell’ufficio per il dialogo interreligioso analizzeremo la presenza della violenza nei testi biblici

Gli incontri si terranno in oratorio alle ore 20.45.

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