Lettera di Natale 2019

 

«Sì, vengo presto!». Amen. Vieni, Signore Gesù.
La grazia del Signore Gesù sia con tutti.

 

Sono le ultime parole dell’Apocalisse, le ultime parole della Bibbia.

 

In Avvento qualcuno tra noi ha provato a scorrere le pagine di questo libro difficile ma pieno di canti e di colori, di luce e di speranza. È un libro tosto perché non ti permette di tenere nascosto, sotto il tappeto delle nostre superficialità e delle tanto cercate “distrazioni”, la violenza del male e il dramma della morte. Con questa schiettezza il “profeta di Patmos” non vuole farci paura. Anzi: vuole proprio scuoterci dalle nostre paure e renderci capaci di schierarci dalla parte di chi scommette sulla vita.

Certo la vita è fragile, è esposta ad essere ferita, è “a rischio”. Noi lo sperimentiamo e lo patiamo in mille modi ma sempre, insieme ai suoi limiti, essa porta con sé un tenace desiderio di farcela. La vita testardamente chiede di essere riconosciuta e abbracciata. Apocalisse segnala che essere cristiani coincide con l’essere donne e uomini che si allenano a rispondere a questo appello. Uomini e donne che si allenano ad abbracciare “Colui che viene nel nome del Signore” proprio nell’intreccio delle vicende che stiamo attraversando. L’essere cristiani ci invita a non stancarci mai di cercare e custodire responsabilmente con pazienza tutte quelle situazioni nelle quali la vita sta germogliando. Ci chiede anche la disponibilità a pagare di persona se serve!

 

In questi giorni di Natale auguro a me e a voi di metterci in ginocchio per implorare il dono di questo coraggio. Ne abbiamo davvero bisogno. Come ci siamo detti all’inizio di quest’anno, abbiamo bisogno di “diventare comunità capace di alzare lo sguardo oltre l’orizzonte ristretto delle nostre piccole certezze”. Alzare lo sguardo per vivere come Noè, come Giovanni Battista, come Maria e Giuseppe … Dobbiamo metterci in ginocchio davanti al Presepio, admirabile signum – così lo ha chiamato papa Francesco – perché il Bambino deposto nella mangiatoia ci convinca ad aprire le braccia per fare spazio alla sua e nostra fragilità.

 

Certo, perché il segno del Presepe resti Vangelo, dovremo contemplarlo aprendo la Scrittura. Solo rimanendo alla sua scuola riusciremo a non diventare schiavi, magari senza accorgerci, dei nostri piccoli o grandi idoli. Solo rimanendo alla sua scuola potremo riconoscere che il Presepe è appello a seguire il Figlio di Dio nel suo scendere: dalla mangiatoia al sepolcro.

 

Ma se questo è il sogno che la venuta del Signore ci invita ad accogliere, cosa dobbiamo fare perché germogli tra noi? Le tante cose che capitano in parrocchia non hanno altro senso se non quello di provare a fare spazio qui e ora alla speranza dei cristiani.

 

Perché cresca ancora in noi la “devozione” alla Scrittura, ci sarà di aiuto la coincidenza della nostra festa patronale con la recentemente istituita “domenica della Parola di Dio”. Sarà occasione per segnalare l’esigenza molto concreta di qualcuno che si metta a disposizione per il servizio di Lettore nelle liturgie comunitarie. Invito già ora a pensarci e a dare la tua disponibilità. Quella domenica sarà occasione per sostenere e rilanciare la possibilità di gruppi che si incontrino per aiutarsi a leggere e dialogare con la Scrittura.

 

Sta continuando il lavoro del Tavolo per l’oratorio. Tra le tante cose che capitano in parrocchia segnalo questa esperienza perché ritengo sia un buon esempio di come dei cristiani, giovani e adulti insieme, possano cercare di riconoscere quei germogli della vita che chiedono di essere custoditi nel concreto della storia del nostro paese. Dopo tanto confronto il “Tavolo” sta iniziando a scrivere qualche riga che potrà essere consegnata a tutta la comunità e che permetterà di proseguire la progettazione dell’oratorio dei prossimi anni.

 

La comunità che annuncia il vangelo deve poi continuare a credere nella possibilità di scegliere lo stile della gratuità. Ciò non significa assecondare tutte le pretese – e non sono poche – che si sentono autorizzate perché “voi siete la chiesa”. Scegliere uno stile di gratuità significa, anche se si è comunità povera, tenere lontana la logica del “far pagare” le cose che si fanno. Questa decisione però non è legata ai preti che ci sono, più o meno “attaccati ai soldi”. Lo stile della gratuità è deciso da una comunità intera che lo rende possibile perché ci crede! E quello della gratuità è uno dei linguaggi che più si fanno capire da tutti!

 

Non posso finire questa lettera senza dire due cose sulla nostra chiesa. Nell’anno che viene ricorderemo il cinquantesimo della sua consacrazione. Il tempo dopo Pasqua sarà occasione per celebrare questo anniversario. In particolare il 27 maggio abbiamo invitato il vescovo Francesco a far festa con noi.

 

Sarebbe stato bello riuscire a intervenire in questi mesi sul plafone, ma la questione di come mettere in sicurezza la superficie del grande quadro della “gloria di Paolo” ha chiesto di rallentare l’esecuzione della posa (necessaria e, di per sé, semplice) di una controsoffittatura. Stiamo attendendo una risposta dalla Soprintendenza alle Belle Arti che orienti il progetto e che, speriamo, non faccia aumentare in modo spropositato il suo costo. Evidentemente è anche in vista di questo lavoro che verrà finalizzato il ricavato delle buste con il dono di Natale di quest’anno.

 

Con gli auguri per il Natale e per il nuovo anno, con don Franco e don Andrea, vi promettiamo di continuare a pregare perché questa nostra comunità senta sempre più consolante la vicinanza del Signore che nascendo nella povertà ha scelto di stare proprio dalla parte delle nostre piccolezze e delle nostre fatiche.

 

don Alberto

 

Azzano San Paolo, 19 dicembre 2019

 

 

PS. Come al solito le buste con il dono di Natale potranno essere consegnate direttamente in chiesa o in casa parrocchiale.
Per chi predilige forme più “moderne” per far giungere il suo sostegno:

IBAN IT 10 O 03111 52570 0000 0000 1771

 

Invito chi volesse rimanere informato di ciò che capita in comunità di tenere d’occhio il sito (www.parrocchia-azzanosanpaolo.it) con la possibilità di iscriversi alla newsletter che garantisce l’aggiornamento rispetto ad attività e avvenimenti particolari.

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