Lettera Pasquale

 “Ma cosa è capitato?”

Purtroppo rischiamo di porci questa domanda solo quando due arerei che sfrecciano sulle nostre teste producono il “boom sonico” o quando qualcosa di pruriginoso sveglia la nostra curiosità decisamente inclinata al morboso. Capita sempre meno che la nostra attenzione si rivolga alla vita che scorre nella sua normalità fatta di relazioni e collaborazioni ordinarie, fatta del “noioso” (?!) ripetersi di gesti di cura e dell’onorare ciò che abbiamo semplicemente il dovere di fare.

Con uno sguardo così poco “curioso” però la vita rischia di diventare giorno per giorno sempre più grigia e capace di colorare di questo grigio anche il nostro cuore.

La Pasqua ci chiede invece di resistere alla tentazione dello “scontato” perché ci racconta del miracolo nascosto dentro il dramma di una delle tante croci che trapuntano la storia. Ci racconta della sorpresa che scaturisce dalla fredda pietra di un sepolcro. La Pasqua ci invita a fare nostra la posizione delle donne che “osservavano da lontano … osservavano dove veniva posto” (Mc 15, 40.47) perché anche nell’ordinario della nostra avventura stanno prendendo forma segni di risurrezione. E allora alla domanda “cosa è capitato?” non risponderemo con un “niente degno di nota” ma avremo tanto da raccontarci e da condividere. E sarà tutta un’altra vita!

Con questo sguardo allora anche nelle vicende di una parrocchia ordinaria come quella di Azzano scopri che c’è tanto da raccontare.

C’è da raccontare di come una comunità, generosamente e con la partecipazione di tanti, ha saputo preparare in oratorio un appartamento nel quale, ormai quotidianamente giovani e adolescenti si incontrano per studiare e lavorare insieme e si sta aprendo anche a piccoli gruppi di ragazzi delle medie perché possano respirare un’aria di casa anche oltre gli spazi della loro famiglia.

C’è da raccontare la strana avventura di un gruppo di adulti che si è incontrato il mattino presto in chiesa rubando un po’ di tempo al sonno per leggere il libro dell’Esodo, testo antichissimo e lontano, eppure capace di accendere tanta passione. Ed è ancor più curioso che anche altri, in diversi momenti del giorno e andando al passo con i temerari del mattino, hanno tentato la stessa avventura sia in gruppo o in coppia, sia da soli. Ancora una volta abbiamo sperimentato che davvero “non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.

C’è da raccontare di un bel numero di coppie che vincendo la loro riservatezza e la fatica al prendersi del tempo, hanno iniziato ad incontrarsi proprio nella convinzione che vale la pena fermarsi per cogliere cosa sta capitando nella loro relazione. E, incontrandosi, stanno scoprendo che “c’è tanto da raccontare”, c’è tanto di prezioso tessuto nelle trame delle fatiche e delle gioie di ogni giorno.

C’è tanto da raccontare … e tanto da custodire nella pazienza e nella tenacia di chi crede alla vita e si fida di un Dio che l’ha abbracciata “fino alla fine”.

Buona Pasqua

don Alberto, don Franco e don Andrea

Azzano San Paolo, 31 marzo 2018

 

 

PS. Come al solito le buste potranno essere consegnate direttamente in chiesa o in casa parrocchiale. Per chi predilige forme più “moderne” di sostegno: IBAN IT 10O 03111 52570 0000 0000 1771

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