Pellegrinaggio cresimati ad Assisi

28 Agosto, 6:30 del mattino, Piazzale della Meridiana, Azzano. E’ qui che ci siamo ritrovati: un gruppo di 31 ragazzi e ragazze di seconda media, Don Andrea, Don Alberto, un animatore e due catechiste. Saliamo tutti sul pullman, ci sistemiamo, un ultimo saluto ai genitori e via…si parte!!! La destinazione del nostro pellegrinaggio è Assisi dove trascorreremo 4 giorni.

 

Qualcuno ha ritrovato gli amici appena rientrati dalle vacanze, qualcun altro le vacanze le ha già dimenticate: nell’aria tanta allegria, tanta spensieratezza e tanta voglia di divertirsi. Sul pullman sono seduta ai primi posti, sono un po’ stanchina (io sono tra quelli appena rientrati dalle vacanze) ma il vociare dei ragazzi mi tiene sveglia. L’energia trasmessa da loro è tale che dopo mezz’oretta di viaggio decido che riposare è senza ombra di dubbio tempo perso e allora mi unisco al gruppo, chiacchiero e gioco a carte. E’ iniziato così il mio pellegrinaggio ad Assisi e così è proseguito, non solo per me ma per tutti quanti: un’esperienza vissuta a pieno contatto gli uni con gli altri.

 

Arriviamo a Villa Santa Tecla nel tardo pomeriggio, ci sistemiamo nella accogliente dimora e trascorriamo la calda serata all’aperto nel porticato. Assisi ci siamo! Siamo arrivati!!!

 

Nei giorni a seguire avremo sempre più l’opportunità di svelarci e un occhio attento potrà scoprire e imparare a conoscere meglio i compagni di viaggio: c’è chi mangia quello e chi non mangia questo, chi mangia tanto e chi poco. Chi adora il gioco delle carte, chi non può fare a meno della palla e chi preferisce stare in disparte e godersi il gioco degli altri. Chi fatica a svegliarsi e chi è sveglio di prima mattina, c’è chi parla sempre e ha la battura sempre pronta e chi tace e ascolta con attenzione, chi non riesce a stare fermo, chi è distratto, chi ha paura di questo o quello e chi non teme nulla … Così le distanze si riducono, l’affiatamento cresce.

 

Visitiamo Rivotorto, la casa nativa e Santa Chiara. Camminiamo verso San Damiano, ammiriamo la Basilica di San Francesco, affrontiamo la salita verso l’Eremo delle carceri, visitiamo la Porziuncola. E in questi luoghi veniamo trasportati in altri tempi, dimensioni, suoni. Il nostro parlare ad alta voce dei momenti di svago lascia spazio al silenzio, alla meditazione e alla preghiera. E sono proprio questi luoghi che ci fanno ripercorrere la vita di San Francesco, che raccontano di un giovane nobile “allegro ed esuberante”, non tanto diverso da noi sotto questo punto di vista. Un giovane che affronta difficoltà e paure “vivendo così a pieno la sua vita”, ci racconta frate Massimiliano presso San Damiano. Un Francesco alla ricerca della sua “missione”, della sua strada. E una volta trovata la via, fatta la scelta questo Francesco si incammina con decisione e coraggio: si spoglia dei suoi abiti da nobile e delle sue ricchezze terrene nonostante la disapprovazione dei genitori e realizza il sogno, trova il tesoro, il compagno di viaggio.

 

Quante provocazioni da questo racconto di vita!

 

Spostiamo lo sguardo sulla nostra vita e sul nostro cammino, ci interroghiamo e riflettiamo: come viviamo? Dove andiamo? Cosa cerchiamo? Lo facciamo anche ponendoci di fronte al Crocefisso di San Damiano in rispettoso silenzio così da ascoltare meglio noi stessi e le sensazioni che lo sguardo sereno di Gesù crocefisso suscita in noi.

 

Dopo 4 giorni siamo un po’ stanchi, ma decisamente felici di avere fatto questo tratto di cammino insieme. Il nostro bagaglio si è appesantito, lo portiamo con piacere: si è arricchito di esperienze preziose, di momenti piacevoli e sereni da ricordare, di riflessioni da maturare…… Facciamo tesoro di tutto questo.
Torniamo a casa dalla nostre famiglie, ma il viaggio non è finito, c’è ancora tanta strada da fare: restiamo in cammino e ci diamo appuntamento alla prossima avventura!!!

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