Terza media in pellegrinaggio ad Assisi

28 agosto 2016… ore 06:10 am. Eccoci pronti via… Assisi 2016 ha inizio.

Ebbene sì, anche quest’anno per i ragazzi cresimati, c’è stata la possibilità di vivere il pellegrinaggio ad Assisi. Con una novità, o meglio con un po’ di novità… a partire dal periodo! Un cambio notevole diremmo, ma non a caso, infatti la voglia era proprio quella di “ricompattare” almeno un buon numero di ragazzi del 2003, cresimati appunto, ma ormai prossimi a divenire i grandi delle scuole medie. Perché è vero che il sacramento della Cresima lo ricevi in seconda media ma forse, a volte, il pellegrinaggio ad Assisi veniva letto come la chiusura di un periodo. Quell’ultima tappa che chiude un percorso iniziato in seconda elementare e che ti porta a frequentare il catechismo fino appunto alla seconda media.

Ecco invece che si sconquassano le abitudini e si parte a fine agosto, perché il cammino continua! C’è la possibilità di iniziare a vivere un altro catechismo quello dei più grandi e perché non iniziarlo con un viaggio? Certo non tutti riescono a partecipare ma questo non significa che non possano essere presenti poi, quando inizierà il catechismo di terza media, ma possiamo dire visto il periodo (per molti le vacanze erano nel boom) che all’appello vi erano 29 ragazzi.

E quindi…si parte!!!

Se dovessimo chiedere ai ragazzi qual è stata la novità assoluta che ha radicalmente cambiato la loro vita in questi giorni lontano da casa, credo che all’unanimità sia stato partire, lasciando a casa un oggetto fondamentale per la loro sopravvivenza (almeno così credevano) e con il quale dicono, non possono vivere: il cellulare!!!

Che risultato ha portato, ci potete chiedere, non aver dietro il cellulare? Quello che speravamo, oserei rispondere. Un gruppo di ragazzi e ragazze che parlano tra loro chiamandosi per nome e non messaggiandosi anche se sono seduti vicini. Dei ragazzi che pur stanchi, perché arrivare all’Eremo delle Carceri a piedi li aveva sfiniti, che avevano la voglia di parlare ridere e scherzare coi don, lanciandosi pigne in testa (il primo a iniziare è stato don Andrea). Oppure dei ragazzi seduti in cerchio a lato del sagrato di Santa Chiara che giocano tutti insieme a Lupus… (ditemi voi se a Azzano vi è mai capitato di vederli). Questo e molto altro è stato l’effetto di non avere il cellulare con sé…e credetemi quando dico che nel viaggio di ritorno, non avrebbe fatto schifo alle nostre orecchie che lo avessero avuto con sé. Si sarebbero rintanati tra le loro chat e non li avremmo più sentiti e magari gli avrebbe pure conciliato il sonno. Invece no!!! Tre ore ininterrotte di canti, risate, giochi…un po’ di pausa con un film e poi riprendere a ridere scherzare.  Riscoprire la semplicità, la gioia dello stare insieme in modo semplice, il riscoprire i rapporti, le amicizie, consolidare quelle che hai già ma fare lo sforzo di aprirsi all’altro. Non è semplice e l’oasi sicuramente è finita, il 31 agosto la sera, quando, tornati a casa si sono rimpossessati della tecnologia, ma lo sforzo da parte di tutti c’è stato e questo è quello che conta. Qualcuno al rientro dopo qualche giorno mi ha detto “stare senza cellulare è stato come rinascere” … Wow!!! Speriamo che a qualcosa sia servito, o meglio, che abbia lasciato un impronta questo viaggio!!!

Quell’impronta lasciata concretamente, ben 800 anni fa, da Francesco e da Chiara, che ancora oggi lascia un segno nell’animo di ogni persona che si lascia attraversare dal loro esempio di vita… semplice, vero, sano, umano, mosso dall’amore per il Signore. Ecco perché si tenta di far vivere il pellegrinaggio ad Assisi a dei ragazzi di 13 anni… per sperare che qualcosa, anche un piccolo seme, si sia fermato in loro; poi chissà magari che un giorno possa germogliare.

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