Lettera Pasqua 2016

Inizio col dirvi che sono stato fortemente tentato di non presentarvi questa busta di Pasqua. La vicinanza con il Natale e la situazione di difficoltà che molte delle nostre famiglie stanno attraversando mi ha fatto pensare come non opportuno questo ennesimo invito alla generosità.

Da un lato il confronto con il consiglio degli affari economici della parrocchia che mi ricorda come il mutuo da pagare e le spese ordinarie della vita della parrocchia non vengono meno e dall’altro proprio la consapevolezza che la solidarietà non soggiorna nel cuore dei potenti ma dei poveri che sanno comprendere le necessità del fratello, mi hanno convinto ad osare di nuovo tendere la mano.

Non mi dilungo sulla situazione economica della parrocchia perché tra poco in calendario fisseremo una assemblea con l’obiettivo di illustrare a che punto siamo.
Segnalo solo che parte di ciò che raccoglieremo, rispondendo all’invito della chiesa tradizionalmente legato alla giornata del venerdì santo, lo invieremo ai cristiani di Terra Santa. La loro situazione è veramente drammatica e ci aiuta a comprendere ciò che spinge tante famiglie ad abbandonare la loro casa quando la situazione diventa invivibile. Sosterremo l’opera dei frati francescani della Custodia che tentano di mantenere vivo il sogno che la terra santa non si svuoti della presenza dei cristiani.

Intanto la vita della comunità sta continuando.

Il nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale ha iniziato a muovere i suoi primi passi. Mi piacerebbe però che non venisse persa la ricchezza di disponibilità e di interesse che ha toccato molte più persone dei 18 diventati membri di questo organismo. Dovremo trovare le modalità perché lo scambio di idee, le discussioni e il confronto su ciò che provoca la vita della parrocchia venga costantemente mantenuto vivo.

Ringrazio il Signore per la pienezza del tempo di Quaresima: la Parola nelle case, la preghiera mattutina dei bambini e dei ragazzi hanno confermato la loro bellezza. Il tentativo del laboratorio liturgico per i più piccoli nella messa delle 10,30 mi sembra partito col piede giusto. Sono particolarmente contento della ventata d’aria fresca che hanno portato gli incontri del venerdì sera dell’itinerario sulla misericordia. Speriamo di poter raccogliere il profumo delle storie che ci sono state regalate: il vangelo ha una sua capacità di prendere forma “nelle cose di casa” rendendo proprio la casa luogo in cui imparare “i fondamenti della grammatica della carità” (papa Francesco). Questa dimensione domestica della fede credo abbia bisogno di essere riconosciuta sempre di più.

La Pasqua arrivata così presto quest’anno ci tuffa poi nell’abbondanza di grazia del tempo dei Sacramenti. Le prossime domeniche si caratterizzeranno per la festa attorno a chi verrà raggiunto dai doni del Risorto. Vi chiedo di pregare per tutte le famiglie che porteranno al fonte battesimale i loro figli, per i ragazzi per i quali invocheremo i doni dello Spirito Santo nella Cresima, per i bambini che inizieranno con noi a nutrirsi dell’Eucaristia e per le coppie che si sposeranno nel Signore insieme a tutte quelle che, con fatica e con gioia, quotidianamente rinnovano la grazia del loro Matrimonio. Vi chiedo di ripensare la bellezza del sacramento dell’Unzione degli infermi: in un mondo dove si vuole star bene a tutti i costi e sempre meno si sa accompagnare l’esperienza della fragilità, questo segno potrebbe rivelarsi prezioso dentro il cammino della nostra vita. Altro sacramento da rileggere è certamente la Confessione. Mentre ringrazio il Signore per come i nostri bambini di seconda elementare sono giunti a riceverlo per la prima volta al termine della Quaresima, vi chiedo di non smettere di cercare insieme con noi preti le modalità più adatte per imparare a gustarlo come luogo nel quale sperimentare la forza rigenerante della misericordia.

Un pensiero particolare lo riservo all’ultimo dei sette sacramenti: l’Ordine. Certo non lo si celebra in parrocchia ma quest’anno non sarà celebrato neppure dal vescovo. Nella diocesi di Bergamo quest’anno non sarà ordinato nessun nuovo sacerdote. Questa notizia, più che stimolare tutte le forme di gossip ecclesiastico, dovrebbe farci porre attenzione non tanto sul venir meno dei preti (… che forse non sarà solo una maledizione per comunità ancora troppo appoggiate sul sacerdote …) ma sulla scarsa capacità dei nostri cammini di segnalare ai nostri giovani e alle nostre ragazze che la vita di tutti è vocazione. Pensare al futuro senza immaginarlo come battaglia per una affermazione personale, ma tempo durante il quale continuare a scoprire il dono che si è per il mondo e occasione di spendersi con coraggio per qualcuno non è un esercizio che consegniamo spesso ai nostri ragazzi. Eppure proprio dove una donna o un uomo osano spendere e non trattenere la vita si spande il profumo della Risurrezione: vittoria della vita sulla morte e del coraggio sulla paura.

È proprio questo coraggio che mi permetto di augurare, insieme con don Franco e don Andrea, a ciascuno di voi.

 

don Alberto          

 

Azzano San Paolo, 26 marzo 2016

 

PS. Le buste potranno essere consegnate direttamente in chiesa o in casa parrocchiale. Per chi predilige forme più “moderne” di sostegno: IBAN IT 64 T 05428 52570 0000 0000 1771

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