Lettera Natale 2015

“L’anima mia magnifica il Signore …” (Lc 1,46-55)

É il vangelo letto questa mattina nella liturgia eucaristica e la gioia espressa nel canto di Maria mi “dà il La” per iniziare questa lettera. Anche oggi la prima cosa che mi preme è di consegnarvi l’invito a dire grazie alla vita e al Signore. Sono al mio secondo Natale ad Azzano e, come dicevo ad un amico prete, ormai mi sento a casa anche qui. Questa sensazione è cresciuta certamente grazie alla consuetudine con don Andrea e don Franco con i quali abitiamo una casa che diventa sempre più “nostra”. Ma il sapore di casa cresce quando mi rendo conto di come stiano diminuendo i volti anonimi e aumentano quelli dietro i quali riconosco affiorare storie fatte di gioie e fatiche, di sofferenze e di speranze che ho potuto iniziare a condividere. Questa è, senza ombra di dubbio, una delle ricchezze immeritate che tiene in piedi la vita dei preti e li fa camminare.

 Posso dire di sentirmi ormai a casa perché mi sembra di intuire un po’ più chiaramente anche alcune delle fatiche e pesantezze presenti tra noi. Ci sono alcune sofferenze e ferite che, se ci vogliamo bene, abbiamo bisogno di riconoscere per poterle prima sopportare insieme e poi magari provare ad affrontare. E per questo vi chiedo di darci reciprocamente una mano.
La vita di parrocchia poi resta sempre sorprendente e difficile da raccontare senza tralasciare qualcosa. Cito alcune delle avventure interessanti che hanno preso il via in questi primi mesi dell’anno pastorale.
Innanzitutto il percorso che farà nascere a breve il nuovo Consiglio Pastorale. É stata davvero una bella sorpresa vedere come tanti hanno raccolto la mia richiesta di aiuto per individuare persone a cui chiedere la disponibilità per questo servizio. Sto terminando il dialogo con tutti coloro che mi avete indicato e a breve vi consegnerò l’elenco dei nomi che comporranno la lista per l’elezione dei membri del Consiglio.
É iniziato il lavoro di quelli che diventeranno il gruppo liturgico e il gruppo che si prende a cuore il pensare e il progettare l’oratorio. Ci tengo a sottolineare che questi due luoghi di confronto non sono chiusi: chi desidera offrire il suo contributo di passione si sappia benvenuto!
Si sono messi in moto alcuni confronti perché la nostra comunità continui a mantenere alta la sua attenzione verso i bambini e i ragazzi che stanno compiendo con le loro famiglie il cammino di iniziazione alla fede dei cristiani. Tra le diverse iniziative nelle quali genitori e catechisti si sono coinvolti ne cito una che partirà a breve: nelle domeniche di quaresima proveremo a ritagliare uno spazio durante la celebrazione delle 10,30 pensato perché i più piccoli (dalla fine della materna alla terza elementare) possano allenarsi alle logiche della liturgia dei grandi.
Il lavoro con gli adolescenti continua, spinto dalla passione di don Andrea e degli educatori. E così anche per i giovani ai quali quest’anno sarà dato di vivere l’esperienza della GMG a Cracovia con papa Francesco. Con loro è stato particolarmente interessante vivere in parallelo con la “Parola nelle case” una “Parola nelle case dei giovani” fatta della ospitalità di alcune delle loro famiglie, della condivisione della cena e del tentativo di aiutarsi ad ascoltare insieme il vangelo.
Oltre a questo … tutto l’ordinario. Sia quello della parrocchia sia quello preziosissimo e decisivo che viene compiuto nelle case, al lavoro, a scuola.
Dopo questo racconto che probabilmente somiglia un po’ ai tanti che ci scambieremo in questi giorni con parenti e amici che incontreremo attorno alla tavola mi permetto anche un breve ragguaglio su alcune questioni legate all’economia e alle strutture.
Stiamo lentamente cercando di ottenere i dovuti permessi per procedere alla sistemazione del tetto sopra l’appartamento del curato: una errata distribuzione dello scarico dei pesi del tetto ha significativamente lesionato i muri (scusate la scarsa competenza tecnica nella descrizione …). Pur non segnalandosi gravi preoccupazioni circa la staticità della struttura è indispensabile un intervento che speriamo di realizzare nel nuovo anno. É questo uno degli obiettivi a cui vorrei finalizzare la “busta di Natale” di quest’anno.
Pur non dimenticando la necessità di far fronte al mutuo (che ci accompagnerà fino al 2029!), ne aggiungo altri due. Mi piacerebbe che la comunità riuscisse a favorire, sostenendo in piccola parte l’onerosità della spesa necessaria, la partecipazione alla Giornata Mondiale della Gioventù per i nostri ragazzi. L’incontro dei giovani col papa è un’esperienza di chiesa particolarmente preziosa e capace di stimolare e rilanciare un cammino di fede. Siccome per la maggior parte di loro si tratta di studenti che pesano economicamente sulle loro famiglie vorrei aiutare chi ha qualche difficoltà a non rinunciarvi.
Il secondo obiettivo che aggiungo è relativo alla possibilità della comunità di porre concreti gesti di solidarietà per chi vive la fatica di un lavoro che manca o altre forme di povertà.
Ed è proprio con due parole sulla carità che voglio chiudere questa mia lettera. Il vescovo Francesco ha chiesto alle parrocchie di riflettere in modo particolare quest’anno sulla carità come forma della vita del credente. Questo tema noi non l’abbiamo ancora messo decisamente al centro dell’attenzione. Per la verità la formazione proposta agli adulti con Stezzano e Zanica dal titolo “per Carità” ci ha offerto buone piste di riflessione e gli appuntamenti della Parola nelle case stanno iniziando a illuminare con la Scrittura alcuni luoghi della carità, ma certo questo non basta. E non basterà il resto dell’anno e neppure l’incontro con il vescovo che visiterà il nostro vicariato il 20 aprile prossimo … Diventare “Capaci di Carità” non è “uno” degli obiettivi della vita del discepolo di Gesù: si tratta dell’essenza stessa della salvezza offertaci dal Signore. Lasciarsi riempire e abbracciare dall’amore e provare a porre gesti di speranza perché questo abbraccio venga riconosciuto come il destino di tutti è l’unico esercizio che ci consente di entrare nella logica proclamata da Maria nel Magnificat: “ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a man vuote”. Ci dovremo ragionare seriamente, magari proprio investendo di questo il nuovo Consiglio Pastorale.
Mentre ringrazio coloro che danno e daranno una mano alla nostra comunità, chiudo porgendo a tutti anche a nome di don Franco e don Andrea gli auguri di buon Natale e buon anno.

 

don Alberto

 

Azzano San Paolo, 22 dicembre 2015

 

PS. Le buste potranno essere consegnate direttamente in chiesa o in casa parrocchiale. Per chi predilige forme più “moderne” di sostegno: IBAN IT 64 T 05428 52570 0000 0000 1771

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