Diario da ASSISI

Martedì 9 giugno

Finalmente liberi!

Abbiamo svuotato lo zaino dai libri e lo abbiamo riempito per affrontare il nostro pellegrinaggio ad Assisi.

La sveglia è suonata un po’ presto stamattina e alle cinque e trenta eravamo tutti quanti al piazzale della Meridiana pronti per la partenza.

Prima tappa, verso mezzogiorno, all’ora di pranzo: Gubbio. Un acquazzone improvviso ha cercato di ostacolare il nostro cammino ma noi impavidi non ci siamo fermati e abbiamo continuato a visitare la città. Simbolo di questa città è il lupo.

Quel lupo che, narra la tradizione, terrorizzava la gente del posto, ma l’incontro con Francesco lo cambia e lo fa rappacificare con la popolazione.

Finalmente verso le diciotto, dopo la stancante camminata, siamo giunti a San Gregorio, luogo che sarà la nostra casa per i prossimi giorni.

Cena, poi serata in amicizia tra giochi e scherzi, ma ciò nonostante arrivati nel letto abbiamo faticato a dormire perché la voglia di continuare a stare insieme a chiacchierare, ridere, scherzare è tanta.

Mercoledì 10 Giugno

Ci siamo addormentati tardi ma la sveglia è stata inesorabile.

Alle sette tutti in piedi!

Colazione, preghiera mattutina e poi tutti sul pullman alla volta di Santa Maria degli Angeli. All’interno della basilica, abbiamo trovato ad accoglierci frate Massimo che dialogando con noi ci ha fatto rivivere la vita di San Francesco e di Santa Chiara.

È ora di visitare la basilica, siamo tanti e allora ci siamo divisi in tre gruppi e abbiamo visitato tre luoghi particolarmente significativi all’interno della basilica stessa.

La Porziuncola: tra le sue mura San Francesco comprese la sua vocazione, accolse Santa Chiara e i primi frati.

Il Roseto: luogo in cui, narra la tradizione, in seguito ad una tentazione San Francesco si rotolò nudo. Al contatto con il corpo del santo, il roseto perse tutte le sue spine per non arrecargli danno. Ancora oggi il roseto fiorisce senza spine.

Il Transito: qui San Francesco si fece portare per morire il 3 Ottobre del 1226.

Nel pomeriggio ci siamo recati a San Damiano dove suor Maria Paola ci ha raccontato qualcosa di più sulla vita di Santa Chiara, sempre facendo riferimento alla vita di San Francesco.

Dopo un bella scarpinata (ma il bello doveva ancora venire, l’avremmo scoperto solo l’indomani), siamo giunti a Rivotorto. All’interno della chiesa abbiamo potuto visitare il tugurio, un basso edificio in pietra dove Francesco si riuniva coi suoi confratelli.

Una caccia al tesoro un po’ particolare (dovevamo scoprire l’assassino con gli indizi che la caccia al tesoro ci avrebbe dato) ci ha fatto chiudere la serata

 

Giovedì 11 Giugno

La terza giornata è stata la più dura.

La più impegnativa dal punto di vista fisico.

Nessuno ci aveva avvertiti, ma ci aspettava una faticosa camminata in salita che ci avrebbe fatto spendere molte più energie di quelle che avevamo speso nei giorni precedenti.

Quello che però ci attendeva ha ricompensato alla grande la fatica: l’Eremo delle Carceri

Qui abbiamo incontrato le persone più diverse, provenienti da tutte le parti del mondo, che quasi in religioso silenzio come noi, cercavano di rivivere quello che qui viveva san Francesco.

Infatti, questo per Francesco è stato un posto importante dove ritirarsi per pregare in solitudine a contatto con la natura, quella natura che nel suo cantico chiama sorella.

Anche noi tra lecci e grotte naturali abbiamo sentito la natura avvolgere tutti i nostri sensi, in particolare quando abbiamo celebrato la messa. I momenti di silenzio durante la celebrazione avevano un sapore diverso, erano pieni dei suoni, dei colori, dei profumi che ci circondavano.

Le tappe importanti non erano però terminate.

Così nel pomeriggio ne abbiamo raggiunta un’altra: la basilica di San Francesco.

Una guida ci ha accompagnati e aiutati a comprendere gli affreschi, i dipinti, la storia di questa basilica.

Tutta l’arte presente all’interno racconta la vita di San Francesco, in parallelo alla vita di Gesù.

Per i nostri animatori questa non era la prima volta che entravano in questa basilica c’erano già stati, come noi da neo cresimati.

Ma ora, così ci hanno detto, hanno potuto apprezzare qualcosa di più.

E sono arrivati a questa conclusione: questo è un luogo da visitare più volte, perché ogni volta c’è qualcosa di nuovo da scoprire.

Non poteva mancare la visita alla cripta, qui nel silenzio abbiamo avuto tempo per pregare personalmente ricordando al Signore i nostri cari.

L’uscita serale dopo cena, a Santa Maria degli Angeli, ci ha permesso di passare un po’ di tempo tra scherzi e risate, mangiando un buon gelato.

E poi una bella foto tutti insieme

I nostri ragazzi ad Assisi

 

Venerdì 12 Giugno

È già ora di tornare a casa.

Ma lungo la strada c’è stato ancora tempo per visitare un altro luogo importante nella vita di San Francesco: il santuario della Verna.

Qui ha ricevuto il dono delle Stimmate.

Sempre lungo tutto il nostre pellegrinaggio sulle orme di Francesco, abbiamo trovato luoghi dove lui si ritirava per pregare, per stare da solo a contatto con la natura.

Alle quattordici il nostro viaggio è ripreso, questa volta alla volta di Azzano San Paolo.
Questa esperienza ci ha permesso di crescere sia da un punto di vista culturale, sia da un punto di vista personale, e non solo perché per qualcuno di noi è stata anche la prima esperienza da soli, senza genitori, ma anche perché i vari momenti di riflessione, di silenzio e di preghiera ci hanno arricchiti.

Un grazie di cuore a chi ci ha accompagnato

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